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Vacanze a Mauritius

C'è molto di più in Mauritius che il cielo, il sole e il mare. È un'eccezionale esperienza culinaria, culturale e umana nata dall'unione di tre continenti.

Luoghi di interesse

Per conoscere la storia e la realtà di un paese, delle sue regioni e dei suoi abitanti, puoi consultare dei libri. Ma non c'è niente di meglio che mettere i piedi sulla mappa.

La Torre Martello, o meglio, le Torri Martello sono classificate oggi come patrimonio nazionale. 

Risalgono all'occupazione inglese, in particolare al periodo dell'abolizione della schiavitù. Quel che domina la spiaggia di La Preneuse sulla Rivière-Noire è un museo e una tappa immancabile per coloro che desiderano comprendere la storia dell'isola di Mauritius.

Temendo una rivolta di contadini supportati dall'isola di Reunion, rivolta che avrebbe rappresentato una minaccia diretta per l'attività agricola, gli inglesi costruirono cinque torri in punti strategici della costa occidentale. Queste torri avrebbero dovuto proteggerli in caso di invasione dal mare. Le torri furono erette nel 1815  dagli uomini del genio reale britannico. L'architettura è una riproduzione di una torre a Capo Mortella, in Corsica, dove gli inglesi erano stati respinti. La funzione della Torre Martello di La Preneuse era quella di proteggere la baia della Rivière Noire, insieme a un'altra torre situata a Salines Pilot, attraverso fuoco incrociato.
 
La Torre Martello della Rivière-Noire è la meglio conservata dell'isola. Si compone di 60.000 mattoni di pietra di basalto (di colore nero). È alta 9 metri e ha un diametro di 9 metri alla sua base e 8,50 metri al terrazzo. Lo spessore dei muri è di 3,5 metri. Nasconde al suo interno un serbatoio sotterraneo che può contenere fino a 17.000 litri d'acqua. Sul terrazzo ci sono due cannoni orientati verso la baia della Rivière Noire.
 
La Torre Martello è stata restaurata nel 1992 grazie alle associazioni "Friends of the Environment" e "Raleigh International". Il lavoro archeologico effettuato ha permesso di trovare 800 oggetti. Dal 2000, la Torre Martello è diventata un museo. All'interno si possono vedere armi dell'epoca degli inglesi, statue di cera e vari utensili che svelano in parte la vita dell'isola di Mauritius di duecento anni fa.

Rochester Falls: è con questo nome che sono meglio conosciute le cascate di Rochester situate a soli quattro chilometri dal villaggio di Souillac.

Questo luogo è famoso per le rocce rettangolari e per le acque fresche e trasparenti del bacino che accoglie la cascata che si tuffa nel vuoto dieci metri più in alto.

Per accedere a queste splendide e famose falesie del sud di Mauritius, il cui suono, simile ad un ruggito attutito viene udito da lontano, si deve percorrere un sentiero in mezzo a campi di canna tra i villaggi di Suriname e Souillac. La traversata dura circa un chilometro, dopodiché si prende un sentiero che giunge fino ai ciottoli levigati dall'acqua e dal tempo che adornano il bacino, per ritrovarsi di fronte alle rocce rettangolari e all’inarrestabile spettacolo delle vertiginose cascate.

Esse simboleggiano la bellezza selvaggia del sud di Mauritius e il dolce impeto della natura tanto quanto le scogliere di Gris-Gris e la Roche-qui-pleure, dove le onde, non incontrando la barriera corallina, vengono ad infrangersi contro le scogliere sotto la spiaggia di Gris Gris.

Le cascate di Rochester Falls vi faranno vivere un'esperienza unica nel mezzo di una vegetazione lussureggiante. I più avventurosi possono tuffarsi dall’alto delle cascate, o farsi massaggiare vigorosamente dall'acqua che scende sulle pareti scolpite da secoli di erosione. Gli altri possono ammirare la temerarietà di coloro che eseguono un tuffo da un'altezza di dieci metri. Qualunque sia la tua scelta, non dimenticare la macchina fotografica!

Mahébourg prende il nome da Bertrand-François Mahé de la Bourdonnais, celebre governatore generale delle Mascarene. 

Dal suo insediamento nel 1735, contribuì allo sviluppo delle istituzioni francesi dei "mari dell'India, dell'Isle de France e dell'Isola Bourbon".

Nel 1804, il Porto Sud-Est diventa "Bourg de Mahé", allora capitale del sud dell'isola. Le strade diritte, le case in architettura creola testimoniano ancora il passato coloniale di questo villaggio che si affaccia sulla più grande laguna dell'isola. I resti dell'occupazione olandese, francese e britannica costellano la regione, testimoni del passato marittimo che fecondava l'isola di Mauritius con la canna da zucchero.
 
Mahébourg è noto per il suo museo navale, dedicato alla storia marittima della regione e alle famose battaglie navali tra francesi e britannici. Ospita anche la fabbrica di biscotti Rault, specializzata nel fare biscotti a base di manioca, amido fornito dal Brasile e naturalizzato grazie alla cura di Mahé de La Bourdonnais.
 
Il pittoresco è sempre privilegiato. È un invito a conoscere la realtà di Mauritius: le case che hanno trasceso il tempo, i piccoli negozi in cui si può trovare di tutto, il cibo venduto in strada, tra cui il famoso "chanapouri" di Mahébourg, ciambella indiana fritta, il mercato ortofrutticolo, le bancarelle colorate, i vestiti in attesa di acquirenti, gli oggetti di artigianato, gli strumenti musicali, il lungomare spazzato dagli alisei. 
 
Camminare a Mahébourg significa conoscere l'isola autentica di Mauritius.

Le saline di Tamarin vantano oltre un secolo di vita.

Questi bacini hanno fatto da sfondo al susseguirsi di diverse generazioni di mauriziani e di turisti che hanno visitato l'isola. Appartengono alla storia dell’isola e rappresentano da sempre una delle principali attrazioni turistiche della West Coast.

Questi bacini hanno fatto da sfondo al susseguirsi di diverse generazioni di mauriziani e di turisti che hanno visitato l'isola. Appartengono alla storia dell’isola e rappresentano da sempre una delle principali attrazioni turistiche della West Coast.

L'acqua viene prelevata direttamente dal mare attiguo e passa da una vasca all'altra mentre evapora gradualmente per effetto del sole cocente, lasciando il posto ai cristalli di sale. Ogni anno ne vengono prodotte circa 1.500 tonnellate per essere commercializzate a livello locale.

I Romani hanno lastricato le loro strade. 

Le prime testimonianze di strade selciate risalgono al Medioevo e allo sviluppo urbano del XII secolo. Un legame indissolubile tra il Vieux Conseil e il lastricato che conduce al Museo della Fotografia di Mauritius. Così come le pietre del selciato, anche la fotografia resiste alla prova del tempo.

Il Museo della Fotografia di Mauritius è un’istituzione privata fondata nel 1966 dal collezionista Tristan Bréville e da sua moglie. Inizialmente, la sede era la loro casa di Rose Hill, dopodiché venne trasferita a Quatre Bornes. Nel 1993, infine, il museo venne inaugurato presso l’attuale sede, all'interno di un antico edificio donato dal Comune di Port-Louis e restaurato grazie al contributo dell'Associazione dei Sindaci di lingua francese (AIMF). L'inaugurazione ufficiale si è svolta il 1° luglio 1993 alla presenza di Jacques Toubon, Ministro della Cultura francese, e di Jean-Luc Monterrosso, direttore della Casa Europea della Fotografia.
 
Mauritius fu tra i primi paesi al mondo ad essersi cimentato in quest'arte di recente scoperta. Il dagherrotipo debuttò a Mauritius nel febbraio del 1840, quattro mesi dopo l'acquisto del brevetto di Louis Daguerre in Francia. 
 
Numerosi documenti sulla storia della fotografia a Mauritius - ritratti, paesaggi, scene urbane e rurali, eventi importanti, fabbriche, scene di pesca, le prime automobili, i primi autobus (1930), la ferrovia mauriziana, case coloniali, edifici storici, flora e fauna - sono esposti nel Museo della Fotografia di Mauritius.

La collezione conta più di mille macchine fotografiche appartenenti a epoche diverse, tra cui l'obiettivo realizzato da Charles Chevalier per Daguerre nel 1839. Il Museo della Fotografia di Mauritius custodisce oltre 400.000 negativi in acetato, 5.000 dischi di vetro, 28 dagherrotipi, 10 autocromie appartenute ai fratelli Lumière, più di 200.000 scatti che raffigurano la storia e i paesaggi di Mauritius, 9.000 vecchie cartoline, oltre 25 ore di film che raccontano l'isola e i suoi abitanti sin dal 1939, a cui vanno ad aggiungersi i quotidiani risalenti al periodo tra la fine del XIX secolo e il 1945, la documentazione sulla fotografia, i libri e i giornali sulla storia della cinematografia dell’isola dal 1897 a oggi, rendendolo un vero e proprio centro di ricerca iconografica.

Il merito della creazione nel 1770 del giardino botanico di Pamplemousses, primo giardino botanico tropicale del mondo, è da attribuire a Pierre Poivre, ex seminarista e intendente dell'ex colonia francese. 

A lui, infatti, si deve la sostituzione degli orti e degli agrumeti voluti dal governatore di La Bourdonnais, nel 1735 per rifornire le navi dirette verso le Indie.

Nel 1770, Pierre Poivre acquistò la tenuta di Mon Plaisir, precedentemente di proprietà del governatore di La Bourdonnais. Questo divenne il Giardino di Pamplemousses, un orto di campionamento e acclimatazione, da cui il botanico invierà parte delle sue preziose piante in Madagascar e nelle Antille. Pierre Poivre ha riunito, in un unico luogo, alberi e spezie provenienti da tutto il mondo, tra cui alloro dalle Antille, canfora dalla Cina, alberi del pane dalle Filippine e litchi dalla Cocincina. Poivre, inoltre, accolse Philibert Commerson, un botanico appartenente alla spedizione di Bougainville che fece tappa sull'Isola di Francia. Entrambi hanno raccolto, classificato, indicizzato, ritratto e coltivato svariate specie botaniche per oltre due anni.

Abbandonato dagli inglesi in seguito alla conquista dell'isola nel 1810, il giardino fu affidato nel 1849 a James Duncan, grazie al quale ha riacquistato il fascino di un tempo accogliendo nuove specie come felci, araucarie, orchidee e bouganville. James Duncan coltivò anche numerosi tipi di palme.

Pur essendo stati colpiti dai cicloni del 1861, 1892, 1945, 1960, 1975 e del 1979, i viali e le stradine del Giardino, che portano i nomi di famosi naturalisti che hanno contribuito ad arricchire la celebre flora delle Mascarene, sono sopravvissuti al passare del tempo. Attrazione turistica estremamente popolare, il giardino porta oggi il nome di Sir Seewoosagur Ramgoolam, primo ministro della Repubblica di Mauritius indipendente.

Cascate di Rochester. Con questo nome sono comunemente chiamate le cascate di Rochester, a circa quattro chilometri dal villaggio di Souillac.

Famose per le rocce squadrate e l'acqua fresca e cristallina del laghetto che si forma alla fine di un salto di quasi dieci metri.

Per raggiungere questi incredibili e famosi dirupi nel sud di Mauritius, il cui debole rombo è udibile da lontano, è necessario percorrere un sentiero fiancheggiato dai campi di canna da zucchero dei villaggi di Surinam e Souillac. La traversata copre un tratto di circa un chilometro. Da qui, è possibile imboccare a piedi un sentiero che conduce fino ai massi levigati dall'acqua e dal tempo che circondano il laghetto, mentre le rocce squadrate e l'affascinante spettacolo offerto dalle cascate vertiginose si dipana davanti ai vostri occhi.

Rappresentano la bellezza del selvaggio sud di Mauritius e i dolci brividi della natura al pari delle scogliere di Gris-Gris e La Roche-qui-pleure, dove le onde, al largo della spiaggia di Gris-Gris, si infrangono contro le scogliere prive di barriere coralline.

Le cascate di Rochester offrono un'esperienza esaltante immersa in una vegetazione lussureggiante. Gli amanti dell'avventura potranno farsi qualche bracciata nel laghetto o lasciarsi massaggiare vigorosamente dagli zampilli d'acqua che precipitano dalle pareti rocciose modellate da secoli di erosione. In alternativa, è possibile ammirare i temerari tuffatori che si lanciano da un'altezza di dieci metri. Qualunque sia la vostra scelta, non dimenticate di immortalare il momento con la vostra macchina fotografica.

Il fiume chiamato “Grande Rivière Sud-Est” è il più lungo di Mauritius.

La sorgente si trova a Piton du Milieu e sfocia nella baia di Anse Cunat, a 34 chilometri di distanza. Prima di raggiungere l'Oceano Indiano, il fiume scorre lungo la catena montuosa Bambou e forma maestose cascate che si possono ammirare risalendo il fiume in barca. Tutto questo fa parte delle attrazioni che si possono visitare durante la giornata a l’Ile aux Cerfs o il tour degli isolotti del Sud-Est, ed è un must assoluto per chiunque voglia concedersi una fuga nella natura di Mauritius

La risalita dalla foce ti farà viaggiare attraverso una natura autentica, immersa nel cuore di un vallone circondato da vegetazione lussureggiante. Il contrasto dei giochi di luce sulle pareti rocciose è sorprendente. Qui si possono incrociare barche da pesca ormeggiate sulle rive e fare incontri indimenticabili con la fauna locale: pipistrelli, fetonti o aironi che osservano il passaggio dei pesci tra le rocce. Infatti l'acqua salmastra che si trova tra la cascata e la foce è piena di pesci. Un po’ più lontano, i macachi appollaiati sugli alberi o sui versanti della montagna passano il tempo osservando noi umani passare.

L'estuario si restringe non appena ci avviciniamo alle cascate. Tuffarsi dalla cima delle rocce, nuotare, andare in barca e fare escursioni sono solo alcune delle attività che si possono svolgere in questo luogo spettacolare, molto apprezzato anche dagli amanti della fotografia.

Se il fiume e le sue rapide hanno reso famoso il posto, Grand Rivière Sud-Est è soprattutto uno dei villaggi di pescatori più incantevoli e tranquilli di Mauritius. Un sito storico dove si possono anche vedere le vestigia della colonizzazione olandese, che ebbe inizio nella baia di Grand Port nel settembre del 1598. Gli olandesi si stabilirono lungo la costa sud-est dell'isola, a Ferney, Grande Rivière Sud-est e Flacq. Prima del trasferimento dell'amministrazione a Port-Louis durante l'era francese, istituirono la loro sede amministrativa a Vieux Grand Port, centro economico e portuale.

Isolotto ricoperto di alberi a sud-ovest di Mauritius, Ile-aux-Bénitiers si estende su 500 ettari a 500 metri dai villaggi di Grande Case Noyale e La Gaulette.

È lungo due chilometri, su un asse nord-sud, per una larghezza massima di 500 metri.

Ile-aux-Bénitiers deve il suo nome alle magnifiche conchiglie che venivano trasformate dai missionari in acquasantiere. Anche se l’isola è privatizzata, il litorale, la battigia che viene ciclicamente sommersa e scoperta dalle acque, è di dominio pubblico. Le splendide spiagge diradano in acque trasparenti che fanno la felicità di tutti i moderni Robinson.

A 500 metri a ovest da l’Ile aux Bénitiers si trova un'altra attrazione imperdibile delle lagune del sud-ovest: il Crystal Rock. Proprio come vuole il nome, questa roccia sembra un cristallo che galleggia sull'oceano. Puoi facilmente andare a nuotare intorno ad esso, o arrampicarti e tuffarti immortalando il momento con la macchina fotografica.